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PALCAP SYSTEM - STILE DI VITA |
Stile di vita .
Faccio capire al mio cliente che in linea di massima deve rispettare il bioritmo
ormonale circardiano, assecondandolo con alimentazione appropriata e pasti regolari
consoni al suo biotipo, allenamento che, nel suo caso, è meglio svolgerlo al
mattino per contrastare l’innalzamento del cortisolo e avere all’incirca otto
ore di riposo.
Abbiamo valutato insieme la sua situazione: paramorfismo, stile di vita, alimentazione
non adeguata, delle aggravanti cui può andare incontro e della necessità di
tempo che ci vuole per rimettersi in carreggiata, stimato in 18 mesi, programma
che studierò.
In primo luogo gli faccio presente che sarebbe il caso di fare
una esplorazione metabolica funzionale per vedere la sua situazione in modo
da stilare una dieta, un programma dall’allenamento e un programma d’aerobica.
Gli faccio presente che userò lo sfingomanometro per
avvalermi delle sue condizioni cardiache e di recupero all’esercizio; il tutto
sarà registrato su di un’apposita tabella.
Le misurazioni della pressione
sanguinea e dei battiti cardiaci verranno eseguite nella seguente maniera: 1) a
riposo, 2) tre minuti dopo l’inizio dell’esercizio aerobico intenso, 3) tre
minuti a fine seduta, uguale per alcuni esercizi isotonici (panca, pressa,
rematore).
Ogni 2 mesi faremo una misurazione antropometrica per
constatare la sua percentuale adiposa e ricalcolare il metabolismo basale
procedendo ad una dieta consona.
TABELLA ESPLORATIVA METABOLICO FUNZIONALE
VALORI MORFOLOGICI BIMESTRALI
PARAMETRI D'INGRESSO ALLENAMENTO
Biotipo Androide Clavicolare.
Il mio cliente dall’anamnesi risulta essere un’androide:
il rapporto tra circonferenza vita e circonferenza del bacino risulta superiore
a 0.91, accusa una cifosi dorso cervicale con iperlordosi denunciando
saltuariamente dolori nella regione lombare.
Andiamo ad analizzare.
L’androide di regola è un iperlipogenetico: costruisce
molto grasso, con sregolazione asse ipotalamo corticosurrene, ipersulinismo da
adeguamento funzionale.
Il cortisolo alza la glicemia e stimola l’insulina;
l’alterazione del metabolismo glucidico e lipidico indica l’evoluzione severa
di possibili complicanze: dislipidemia, diabete, ipertensione, malattie
cardiovascolari.
Infatti dalla misurazione della pliche registro la
localizzazione di un surplus di adipe nella regione scapolare e ombelicale.
Procedo con una dieta ipocalorica ma distribuita in
maniera da preferire l’assunzione proteica e ipoglucidica alla mattina e
viceversa alla sera, cercando di contrastare la sua ipercortisolemia sfruttando
l’assunzione dei carboidraiti dopo le 17 quando la fase circardiana del
cortisolo è in calo notevole.
Quindi pure l’allenamento dovrà essere fatto in fase di
picco giornaliera di produzione endogena di
cortisolo: alla mattina verso le
dieci per contrastarne la produzione infatti:
ORE 6-7.30 testosterone
ORE 10 cortisolo
ORE 13 insulina
ORE I4 T3-T4
ORE 17.30 II°picco di testosterone
Notte GH
Paramorfismo.
Il mio cliente accusa dei paramorfismi: un’anomalia nell’
assetto delle articolazioni, questo oltre ad avere non solo un risvolto
estetico, determina compressioni a livello di cartilagini, dei dischi
vertebrali, tensioni non fisiologiche sui legamenti che nel tempo degenerano in
problemi altrosici, respiratori e digestivi; modeste alterazioni della forma
corporea funzionali ma non strutturali che possono essere corrette con adeguati
esercizi.
CIFOSI DORSALE: questo paramorfismo consiste in una accentuazione della normale
curvatura dorsale del rachide, può essere:
Posturale: originata da un comportamento rilassato, dalle spalle pendule
ed incurvate in avanti, dalla ipotonia dei muscoli dorsali, scapolari e paravertebrali.
Osteocondrosi: causata da progressivo incurvamento del dorso per sofferenza
delle cartilagini intervertebrali che tendono a deformare lievemente a cuneo
anteriore i metameri, a volte si può associare a lordosi di compenso (probabile
caso del mio cliente).
Osteoporosi: originata da progressiva perdita di calcio, perdita di robustezza
ed elasticità del’osso, che tende a diventare fragile, inconsistente e facilmente
incline ad assumere atteggiamenti errati a causa dell’età, della menopausa (
la fine della fertilità femminile).
LORDOSI: è una curvatura ventrale, convessa della colonna vertebrale nel tratto
lombare e cervicale. E’ altresì una accentuazione della curvatura fisiologica
del tratto lombare.
Tale alterazione si può riscontrare anche a carico del tratto
dorsale, se compensa ad una cifosi cervicale o lombare.
LOMBALGIA: quando si parla di lombalgia si parla di un processo doloroso a carico
della parte bassa della schiena corrispondente sullo scheletro alle vertebre
lombari.
Anatomia del Rachide.
Anatomia del rachide:
la colonna vertebrale è composta da 7 vertebre cervicali, 12 dorsali, 5 lombari
, 5 sacrali (fuse tra loro), e un numero che varia da 2 a 5 coccigee (anche
queste fuse in un unico osso).
La schiena presenta delle curve, che le conferiscono
elasticità e resistenza.
Queste sono: la lordosi cervicale (le vertebre sono
"infossate" in avanti), la cifosi dorsale (vertebre che protendono
indietro) e la lordosi cervicale (vedi foto). Quindi, alla lastra, un uomo di
fianco appare come una "S"
Due vertebre sono unite tra di loro tramite due punti di contatto: le faccette
articolari (vedi foto) e il disco intervertebrale. Inoltre le vertebre sono solidarizzate
tra loro da legamenti che percorrono tutta la colonna in tutta la sua lunghezza.
Il disco intervertebrale ha al suo interno una "pallina", chiamata nucleo
polposo, circondata da un anello chiamato "anello fibroso".
Le due vertebre
si possono così muovere come due fogli di cartoncino con interposta una pallina.
Il tratto lombare e quello cervicale,essendo i più mobili,sono quelli più comunemente
colpiti da patologie.
Lombalgia.
La lombalgia è una patologia molto frequente: la maggioranza delle persone ha
avuto nella sua vita almeno un episodio di lombalgia.
Questa può insorgere in
modo acuto
o cronico.
I sintomi obbiettivi sono: dolore nella parte bassa della schiena, spontaneo e
accentuato dai movimenti; contrattura delle masse muscolari della zona lombare;
rigidità del tronco.
Squat, stacchi, panca e addominali, se non fatti correttamente,
sono assai pericolosi per la schiena, in quanto essa viene sovraccaricata e sollecitata
in posizioni estreme .
Questo può portare all 'insorgere
improvviso del dolore durante un esercizio, oppure al graduale instaurarsi di una sindrome lombalgica.
La lombalgia, se non "curata" può degenerare in "lombosciatalgia", soprattutto
nelle persone meno giovani: il nucleo polposo del disco, per le continue sollecitazioni,
comincia ad uscire facendosi strada attraverso l'anello.
Si parla di "protusione
discale".
Il disco, quando esce dalla sua sede, può comprimere le radici
dei nervi , provocando
dolore e formicolii lungo la faccia posteriore della gamba.
La fase finale è rappresentata
dall'ernia, nella quale il disco è uscito e ha compresso la radice al punto di
arrivare a paralizzare i muscoli del piede.
Come prevenire dunque l'instaurarsi
di una sindrome lombalgica? In palestra: attenzione agli esercizi sopra citati.
Usate la cintura se necessario, o fatevi controllare l'esecuzione da un istruttore.
Se nell'eseguire l'esercizio sentite dolori alla schiena rivedete la vostra posizione.
Gli esercizi per gli addominali tendono ad inarcare pericolosamente la schiena:
spesso è sufficiente piegare le gambe e portarle verso il petto per scaricare
il tratto lombare.
Stessa cosa per la panca: non tenete i piedi piantati per terra
perché sicuramente finirete per inarcarvi nelle ultime ripetizioni, e la schiena
non gradirà questa cosa.
Ma non solo la palestra contribuisce all'insorgere, o
meglio al progredire, della patologia.
Durante la vita quotidiana spesso assumiamo
posizioni e facciamo movimenti che non fanno altro che sovraccaricare ulteriormente
il nostro povero tratto lombare.
Qui vediamo delle semplici regole da tenere in
alcune situazioni e che possono prevenire.
La comparsa della lombalgia:
non state in piedi con la schiena in iperlordosi
(pancia in fuori) e le ginocchia iperestese,in quanto ciò concentra il peso
del corpo sulla parte bassa della schiena se dovete stare in piedi per lungo
tempo, appoggiate un piede su di uno sgabello per tenere dritta ed appiattita
la parte bassa della schiena.
Nella posizione seduta tenete le spalle erette e appiattite la zona bassa della
schienaPeso in Kg a cui è sottoposto il terzo disco lombare in alcune posizioni comuni.Non sollevate mai nulla di pesante con le gambe dritte e flettendo la schiena,
ma piegate le ginocchia in modo da evitare tensioni nella zona lombare che sovraccaricano
i dischi.
Queste norme, da seguire in palestra e fuori, sono per lo più sufficenti
a prevenire infortuni o sindromi dolorose a carico della schiena.
Se invece la lombalgia si è già insediata, o semplicemente tendete a soffrire
di mal di schiena, questi esercizi fatti 3-4 volte alla settimana ripristinano
la corretta postura del rachide
Importante: durante la fase acuta molte persone
assumono farmaci antinfiammatori e miorilassanti, sottovalutando l'importanza
degli esercizi, che contrariamente alle medicine, non danno sollievo immediato.
La lombalgia si instaura col movimento e col movimento va corretta.
I soli farmaci,
per quanto giovamento possano dare, non bastano.
In caso di lombalgia molto acuta
o molto dolorosa, rimandare l'inizio della ginnastica posturale di 3-4 giorni.
retroversione del bacino: espirate (fuori l'aria) lentamente appiattendo
il tratto lombare contro il piano d'appoggio (contraendo gli addominali). Inspirate
durante il rilasciamento.
autoallungamento: appiattite il tratto lombare,
allungate il collo e retraete il mento verso il torace espirando. Mantenere per
5 secondi l'allungamento e poi rilasciare inspirando.
rilassamento:afferrate le ginocchia con le mani portandole il più vicino
possibile al petto espirando e flettendo contemporaneamente il capo in avanti.
Rilasciate e tornate nella posizione iniziale inspirando. Può essere eseguito
sia a gambe alternate sia con tutte e due le gambe contemporaneamente.
NB evitare in caso di sospetta o iniziale ernia discale.
Mobilizzazione della colonna partendo a gatto spingete verso l'alto il tratto dorsale
flettendo il capo ed espirando; poi, al contrario, rilasciate la colonna ed
estendete il capo inspirando.
autoallungamento: dalla posizione in ginocchio
seduti sui talloni allungatevi in avanti scivolando sulle mani mantenendo
alcuni secondi questa posizione. Ritornare su lentamente.
retroversione del bacino in posizione eretta: in
piedi contro il muro, ginocchia leggermente flesse, piedi a circa 15 cm dal
muro, aderite con la regione lombare e tutta la schiena alla parete, contraendo
i glutei e gli addominali
Un'ultima cosa importante va aggiunta.
Nella
rieducazione posturale del rachide non bisogna dimenticare lo stretching di due
gruppi muscolari delle gambe, in quanto questi ultimi si inseriscono proprio
sulle vertebre lombari.
Una loro contrattura provoca squilibrio a tutto il rachide.
I due gruppi muscolari da "stretchare" sono: 1 i flessori d'anca
(ileo psoas) 2 i flessori del ginocchio (bicipite femorale, semimembranoso e
semitendinoso)Stretching ileo-psoas
Stretching ischio-crurali:una
volta in questa posizione stendete il ginocchio finchè non sentite tirare la
coscia dietro.
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